Come provvedere alla reimmatricolazione di un’auto d’epoca

Nel mondo degli appassionati di motori, la reimmatricolazione di un’auto d’epoca è un passo importante per riportare su strada una leggenda del passato. Ma in cosa consiste esattamente questa procedura? Si tratta di un iter grazie al quale si può registrare nuovamente un mezzo che per vari motivi è stato precedentemente tolto dal registro dei veicoli circolanti. Ciò risulta particolarmente rilevante per le auto d’epoca, spesso ritrovate dopo anni di inattività o restaurate per tornare al loro antico splendore.

Di seguito approfondiamo i dettagli di questo processo e restiamo sempre a disposizione per lavorazioni e consulenza sui veicoli speciali.

1. Cos’è l’immatricolazione dell’auto?

L’immatricolazione di un’auto è il processo che permette l’inserimento di un veicolo nel Pubblico Registro Automobilistico italiano, rendendolo così idoneo alla circolazione sulle strade pubbliche. Questo passaggio è fondamentale perché conferisce al veicolo un’identità legale attraverso l’assegnazione di una targa e la produzione del certificato e della carta di circolazione.

La normativa che regola l’immatricolazione in Italia è dettagliata e specifica. Il Codice della Strada, in particolare gli articoli 93 e seguenti, stabilisce che tutti i veicoli destinati alla circolazione devono essere immatricolati presso l’Ufficio della Motorizzazione Civile. La legge impone che il proprietario del veicolo presenti tutta la documentazione necessaria, che include, ma non si limita a:

  1. prova di proprietà,
  2. conformità tecnica del veicolo,
  3. assicurazione obbligatoria di responsabilità civile.

Per le auto nuove, il processo di immatricolazione è solitamente gestito dal concessionario come parte del servizio di vendita. Per le auto usate, il nuovo proprietario deve curare il trasferimento di proprietà e la successiva immatricolazione a suo nome.

A cosa serve la reimmatricolazione

Reimmatricolare un’auto significa sottoporla a un processo burocratico attraverso il quale viene reintrodotta nell’archivio nazionale dei veicoli circolanti. Per quanto riguarda le auto d’epoca, tale procedimento legalizza la circolazione e riafferma il loro valore storico e culturale. Talvolta questo risulta necessario quando sono andati persi targa, libretto di circolazione e certificato di proprietà.

2. Il Pubblico Registro Automobilistico (PRA)

Nel Pubblico Registro Automobilistico, i veicoli possono essere classificati in quattro distinti status legali, ciascuno con specifiche implicazioni e procedure:

  • veicolo attivo. Ai sensi del decreto ministeriale n. 188 del 4 agosto 2023, i veicoli con status attivo sono trattati come standard in occasione della richiesta di procedure come il trasferimento di proprietà o la reimmatricolazione, se le targhe sono state perse. Inoltre, è possibile richiedere la reimmatricolazione utilizzando la targa originale del veicolo, che viene verificata e attestata tramite il Centro elaborazione dati della Motorizzazione o dagli archivi del PRA. Se i dati tecnici del veicolo non sono disponibili, è necessario inserirli tramite la Motorizzazione, presentando un certificato di origine del costruttore o il Certificato di rilevanza storica (Crs) rilasciato da un registro storico riconosciuto;
  • veicolo con posizione cancellata. Un veicolo può essere radiato per mancato pagamento del bollo o su richiesta del proprietario, che deve restituire targhe e documenti di circolazione, saldando le tasse degli ultimi tre anni aumentate del 50%. La reimmatricolazione è possibile dopo l’iscrizione in un registro storico riconosciuto e il collaudo presso la Motorizzazione o il Centro prova autoveicoli (CPA) per i veicoli costruiti prima del 1960. Se le targhe originali sono conservate, possono essere richieste per la nuova registrazione;
  • veicolo senza documenti di circolazione. In assenza di documenti, il mezzo privo di riferimenti alla targa originale può essere inserito preliminarmente in un registro storico riconosciuto, ottenendo il Crs. Successivamente, lo si può sottoporre a collaudo presso la Motorizzazione o il CPA se è antecedente al 1960 e poi si può immatricolare con l’assegnazione di una nuova targa;
  • veicolo importato senza omologazione. Per i veicoli importati che non soddisfano i requisiti di omologazione italiani e costruiti oltre 20 anni fa, l’iscrizione in un registro storico consente di procedere al collaudo presso la Motorizzazione o il CPA per i modelli più antichi. Questo passaggio è necessario per l’immatricolazione in Italia e il rilascio di una targa italiana.

3. Reimmatricolazione auto d’epoca con targa nera

La reimmatricolazione dell’auto d’epoca con targa nera è una pratica affascinante che incrementa il valore estetico del veicolo e ne conferma la storicità. Per ottenere una “targa storica”, si presenta la domanda presso un ufficio della Motorizzazione Civile o uno Sportello Telematico dell’Automobilista.

Attualmente, l’unico Paese europeo in cui le targhe standard delle automobili hanno le scritte bianche su fondo nero è il Liechtenstein.

4. Come reimmatricolare un’auto d’epoca?

La procedura è articolata e richiede attenzione ai dettagli:

  • verifica e raccolta di tutta la documentazione storica del veicolo, essenziale per dimostrare l’autenticità e l’età del mezzo;
  • sottoposizione della vettura a un collaudo tecnico che ne certifichi l’idoneità alla circolazione, focalizzandosi su aspetti come sicurezza, emissioni e funzionamento meccanico;
  • compilazione e presentazione dei moduli necessari per la reimmatricolazione, che devono essere gestiti attraverso gli uffici competenti.

Quanto costa reimmatricolare una macchina d’epoca?

I costi di reimmatricolazione di un’auto d’epoca possono variare significativamente. Tali spese includono le tasse amministrative imposte dagli enti locali, i costi per il collaudo tecnico necessario e, a volte, le tariffe per il rilascio della targa nera.

5. Come reimmatricolare un’auto radiata?

Rimettere in circolazione una vettura che è stata precedentemente radiata richiede passaggi aggiuntivi se ormai è da ritenersi d’epoca. Bisogna ottenere un certificato di rilevanza storica e collezionistica che attesta il valore culturale del veicolo. Inoltre, è necessario effettuare una revisione completa per assicurarsi che il mezzo rispetti tutte le norme ambientali e di sicurezza vigenti, dato che spesso queste auto hanno bisogno di aggiornamenti consistenti per soddisfare i requisiti moderni.

6. Rimetti la tua auto in strada con stile

Se stai pensando di restaurare e riportare in strada una vecchia gloria o se hai acquistato un modello di valore storico, ricorda che qui a Style Car siamo in grado di supportarti in ogni fase del processo. Il nostro reparto specializzato in veicoli storici potrà garantire che la tua auto torni su strada e lo faccia con stile, sicurezza e in piena conformità legale.

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